RSA: A RISCHIO CENTINAIA DI STRUTTURE. PESANO COME UN MACIGNO LE PAROLE DI ANTONIO PERRUGGINI AUDITO STAMANE IN REGIONE
“IL RISCHIO È UN TRACOLLO LENTO E INESORABILE. GRAVE CRISI DELLE STRUTTURE RSA E DEI CENTRI DIURNI PUGLIESI”.
Nell’ intensa giornata di lavori in consiglio regionale questa mattina è stato audito, in III Commissione Sanità, il presidente di “Welfare a Levante” Antonio Perruggini che ha relazionato esaustivamente a proposito delle criticità in cui versano da anni le RSA ed i centri diurni. L’intervento durante i lavori di oggi anticipa la giornata di mobilitazione prevista per martedì 28 febbraio alle 10,30 in via Gentile a cui aderiranno le maggiori associazioni di categoria oltre a numerose strutture provenienti da tutta la Puglia.
Qui di seguito pubblichiamo l’intervento completo di Antonio Perruggini conclusosi poco fa in Regione.
“Preg.mo Presidente Vizzino, grazie per aver accolto la nostra richiesta di audizione e porgo un saluto al Presidente del Consiglio Loredana Capone, all’assessore alla salute Rocco Palese e ai Commissari di questa Commissione consiliare.
Verrò subito al dunque rispettando l’ordine del giorno dei lavori e non volendo ripercorrere anche oggi la storia che riguarda precise criticità e irragionevolezze governate e purtroppo sostenute dai tecnici dell’assessorato alla salute pur comprendendo al tempo stesso lo sforzo dell’Assessore Palese.
Però su qualche aspetto di fondamentale importanza vogliamo soffermarci cominciando da quello relativo alla negazione dell’accesso presso il servizio Strategia e Governo dell’Offerta dell’assessorato (SGO). Non crediamo che una persona così navigata e saggia come l’Assessore Palese possa consentire la negazione del dialogo, del confronto, sia per motivi squisitamente di diritto del cittadino e della categoria che rappresenta, che per motivi etici.
La disponibilità al ricevimento di un ufficio pubblico, riconosciuto da leggi nazionali e regionali è un diritto del cittadino e dell’Associazione di Categoria e più che mai dall’utente vessato, privato dei suoi diritti, che chiede a un servizio a disposizione del pubblico, quale è sicuramente la SGO, orientamento e confronto. Pertanto auspicando che questa incresciosa faccenda trovi immediata soluzione, ascolteremo la risposta dell’Assessore affinchè OGGI ci indichi quale sia il giorno di ricevimento della Servizio SGO della regione a cui noi gestori con spirito di collaborazione ci adegueremo.
Poi c’è la questione relativa al mancato adempimento dell’articolato normativo messo in piedi già da anni. Non ripercorreremo il documento ben noto notificato con gli amici della Lega Coop, Agci e Fimpi ma vi assicuro condiviso anche dalle altre associazioni, ma una domanda è doverosa verso l’assessorato perché irragionevolmente è tutto ancora rimasto sulla carta, mentre gli impegni e gli annunci ascoltati in questi anni si sono dispersi come foglie al vento che spira ancora senza conseguenze verso gli uffici tecnici regionali ma che si trasforma in una bufera tutta in danno di centinaia di gestori posti sull’orlo di crisi irreversibili che travolgeranno i lavoratori e quindi la qualità dell’assistenza in obbligo verso le persone anziane non autosufficienti e disabili. Noi stiamo facendo con immensi sacrifici il nostro dovere e quindi chiediamo: la Regione sta facendo il suo?
Come pensa di intervenire l’assessorato alla salute dei requisiti impossibili, sottolineo, impossibili da attuare e in particolare ci riferiamo alla pretesa da parte del Servizio SGO di dimostrare (nonostante l’assenza di una legge o una delibera) l’assunzione di tutto il personale in base ai posti autorizzati non in base alle presenze degli ospiti, come se, per fare un esempio parallelo, una sala ricevimenti di 1000 posti anche per far fronte a un evento con 100 commensali avesse l’obbligo di assumere camerieri per 1000. Una follia. È agevole intuire un inevitabile fallimento del gestore.
Oppure sig. Assessore, come è possibile tollerare nonostante norme e circolari dell’Agenzia dell’Entrate che a riguardo del riconoscimento dell’IVA in aggiunta alle fatturazioni delle cooperative come avviene in ogni parte di Italia, sempre secondo la SGO, dovrebbe essere compresa nelle quote LEA.
O ancora sig. Assessore, sig. Presidente e sigg.ri Commissari, della tariffa trasporto per i centri diurni che nonostante sentenze definitive del Consiglio di Stato langue ancora tra i doveri inattuati della Regione o ancora del completamento nuclei ove nonostante leggi e delibere a nessuna struttura pugliese è stato riconosciuto questo sacrosanto diritto. Chi ha ottenuto nel 2019 il nucleo in accreditamento assegnato di 20 posti per le RSA o 30 per i Centri Diurni fattura quei 20 o 30, mentre chi invece, per errore della Regione, non li ha avuti protempore ma se li è visti assegnare con legge e delibera, continua a non vedersi riconoscere questo ulteriore sacrosanto diritto. Non è una clamorosa discriminazione anche questa?
E come non sottolineare la questione delle camere triple che nonostante una Circolare precisa dell’assessorato già dal 2010, vengono negate tra i requisiti strutturali pur essendoci una ulteriore deroga regolamentare precisa del 2019 e pur essendo previsto ancora oggi per le RSA autorizzate ex R.R. 3/2005 addirittura la possibilità delle camere quadruple! È da sanare anche questa situazione? Basterebbe adeguare la tariffa per queste pochissime strutture e evitare odiosi contenziosi.
E infine vi è la questione di assoluta irragionevolezza che vede la Regione pretendere che le strutture debbano dimostrare i requisiti organizzativi per i posti assegnati in accreditamento pur in assenza di riconoscimento della tariffa. Poteva bastare vedere quello che accade ragionevolmente in altre regioni ma può aiutare un altro esempio: è come consentire il trattamento in un albergo di lusso anche a un cliente che paga il trattamento di un bed and breakfast.
Tutto questo non è possibile attuarlo Assessore, nessuno tranne i pochi che già da molti anni (e non mi soffermo sui metodi adottati dalla Regione in passato ove le convenzioni sono state assegnate senza alcuna procedura di evidenza pubblica o criteri di uguaglianza discriminando totalmente interi territori distrettuali) usufruiscono di diritti che invece dovrebbero essere riconosciuti a tutti.
Ora sig. Assessore e sig. Presidente, noi siamo consapevoli che questo groviglio di inadempienze e criticità non è possibile risolverlo con un tocco di bacchetta magica, ma vi riconosciamo il senso di responsabilità istituzionale e etico e riteniamo che ora sia la politica a doversi riappropriare delle proprie prerogative stabilendo ad horas la celebrazione di una seduta del Consiglio Regionale monotematica che affronti gli argomenti citati e ponga le soluzioni non più rinviabili. Non più rinviabili sig. Assessore, sig. Presidente e sigg. Commissari.
Come è noto Welfare a Levante unitamente a Agci, Fimpi, Lega Coop e altre associazioni di categoria e forze sindacali, manifesterà il prossimo 28 febbraio reclamando questo stato di abbandono e non potremo con correttezza e determinazione poi trasferire ulteriormente la nostra protesta presso il Ministero della Salute salvo non giungano OGGI certezze in ordine alla garanzia di un Consiglio Regionale monotematico unitamente a soluzioni concrete della vertenza, per capire se il destino tracciato dagli uffici tecnici e dalla politica verso le RSA e i CENTRI DIURNI è inesorabilmente orientato verso il loro indebolimento oppure se la ragionevolezza vorrà prendere il posto principale a sostegno di un settore che assicura assistenza qualificata e tenuta dei livelli occupazionali nonostante tutto, ma ancora per poco.
Evitiamo la “debacle” Assessore e evitiamo pure che ormai stremati da quanto viviamo, possano essere altre autorità a sostituirsi alla decisioni della Regione valutando comportamenti e norme come l’ultima che prevede la perdita dell’autorizzazione, dell’accreditamento e la restituzione delle somme in mancanza di un solo requisito ponendo il gestore di fatto innanzi a un “plotone di esecuzione” e a vivere con drammatica ansia il suo lavoro, oppure come il comportamento di alcune Direzioni Asl che ancora oggi non adempiono alla formalizzazione degli accordi contrattuali. Sulla questione della legge che offre la possibilità del regime transitorio di accreditamento con l’autocertificazione, e visto quanto la stessa norma scrive solo oggi a riguardo ammettendo che “le procedure sono lunghe” chiediamo: ma tutto questo la sezione SGO non lo sapeva già dal 2019 quando ha approvato i Regolamenti? Perché non lo ha fatto prima? Quante risorse non sono state riconosciute alle strutture in questi anni causando la situazione che viviamo oggi mentre durante la Pandemia siamo stati letteralmente esclusi dal sostegno istituzionale?
Grazie Presidente Vizzino, grazie Presidente Capone, grazie Assessore Palese e grazie a tutti i Consiglieri di questa III Commissione a cui rivolgiamo accoratamente la richiesta di proporre una seduta del Consiglio Regionale monotematico garantendo altresì la nostra disponibilità per un tavolo permanente ove faremmo partecipare anche i nostri consulenti legali interpellati a riguardo delle questioni da risolvere ove neppure uno di loro, e parliamo di docenti specchiati universitari, ha paventato il minimo dubbio sulla legittimità delle istanze proposte. Noi vogliamo il dialogo ma non possiamo ritrovarci sempre da soli innanzi a uno specchio e vogliamo anche la tempestività delle risposte di un servizio che da novembre 2022, secondo i dati presenti sul portale “trasparenza”, ha adottato solo 16 provvedimenti per RSA e CENTRI DIURNI la maggior parte dei quali con “prescrizione” a dimostrazione della mancanza di chiarezza e univocità di interpretazione. Di questo passo le procedure finiranno fra anni e questo, siamo convinti, non lo può tollerare nessuno né il Governo regionale, né i gestori e neppure chi potrà essere chiamato a valutare questa sofferenza costante. Grazie ancora per l’ascolto”.
Antonio Perruggini
Bari, 20/02/23
di Redazione