RSA E CENTRI DIURNI: DOMANI NUOVO SIT-IN IN REGIONE. CONTINUA LA PROTESTA DELLE STRUTTURE CHE CHIEDONO UN’INCISIVO INTERVENTO A SOSTEGNO DEL SETTORE
“La Regione Puglia è probabilmente l’unica italiana a non aver completato l’iter di accreditamento delle strutture RSA e Centri Diurni. Parliamo del 90% delle 500 strutture che sviluppano circa 1 mld fatturato, 20 mila dipendenti e assistono 40 mila pazienti anziani non autosufficienti e disabili, molti dei quali gravi.
Allo stato quindi solo il 10% circa delle strutture gode degli accordi contrattuali e del conseguente riconoscimento della quota LEA, avvenuto senza evidenza pubblica con una evidente discriminazione verso tutto il resto del comparto. Tale situazione oggettiva non è l’evidenza principale del contendere ma vuole mettere in luce l’assoluta urgenza di ripristino della legittimità operativa dell’Ente Locale perché sono evidenti le criticità di tipo assistenziale, gestionale e contabile rispettivamente in capo a chi ha l’obbligo e la responsabilità di assicurare i fabbisogni pur consapevoli della lacuna ereditata.
Oltre 2 anni fa in Fiera eravamo tutti fiduciosi alla notizia dei nuovi Regolamenti 4 e 5 del 2019 con la previsione del fabbisogno di accreditamento e l’assegnazione dei relativi posti poi disposto con le DGR 2153 e 2154 del 2019.
Poi sono arrivati gli atti ricognitivi….le tariffe…..è la anomala e per molti versi impraticabile DGR 1006….
Ma come dice una pubblicità ‘una buona notizia è buona solo se è vera, perché le procedure di conferma delle autorizzazioni, degli accreditamenti, l’adozione delle tariffe sono ferme, così come non è assicurata la copertura di spesa sia della anomala DGR 1006 sia dei posti previsti dal fabbisogno di accreditamento e così come è ancora senza esito la richiesta di costituzione di un Tavolo Tecnico Permanente pur ben gradita all’Assessore alla Salute.
Pertanto Tutto è rimasto cristallizzato mentre chi fatturava il doppio degli altri continua a farlo (il 10% delle strutture) e chi aspettava fiducioso nella giustizia (il 90% delle strutture continua a sperare….).
Ricordando il famoso film della Disney è come se la ‘Bella’ restasse sempre in attesa che la ‘Bestia’ tornasse a riprendersi le sue vere sembianze.
Ma il nostro non è un film, ma la storia delle RSA e dei Centri Diurni pugliesi che con passione e professionalità continuano a assicurare protezione e assistenza ai loro pazienti unitamente all’occupazione stabile di migliaia di dipendenti, mentre il Presidente Emiliano deve farci capire se il settore è tra le sue priorità e quale è la sua visione verso lo stesso. Noi vorremmo essere al suo fianco e auspichiamo che anche lui voglia esserlo.”
Questo è stato il commento a caldo di Antonio Perruggini, all’indomani del primo sit-in di protesta tenutosi martedì scorso davanti all’ingresso principale della Regione in via Gentile.
Il presidente della “Welfare a Levante” insieme alle RSA e ai Centri Diurni fa sapere pertanto che la protesta continua con determinazione e finchè non si raggiungeranno gli obiettivi, in primis l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per intervenire bene e tempestivamente man mano che le criticità si presenteranno.
“DOMANI ALLE 10,00 IN CONCOMITANZA CON IL CONSIGLIO REGIONALE saremo presenti a Bari in Via Gentile 52” – continua Perruggini – “per ribadire il nostro dissenso verso una politica dell’abbandono mentre centinaia di strutture con immensi sacrifici continuano a assicurare protezione e assistenza a migliaia di pazienti, garantendo al tempo stesso migliaia di posti di lavoro.
Non ci appassiona la polemica ma il Governatore Emiliano ci dica cosa vuole fare del settore e quale è il programma della Regione Puglia dopo 5 anni vissuti senza un Assessore alla Salute.
Le Associazioni di Categoria hanno chiesto un Tavolo Permanente di confronto perché le criticità sono varie e vanno affrontate con costanza e concertazione a cominciare dal problema degli infermieri che oggi sono con certezza in esubero nelle strutture pubbliche con il contenimento della Pandemia.
Le RSA e i Centri Diurni non sono un ripiego o reparti di malattie infettive da utilizzare come è più comodo per la Regione Puglia che ha l’obbligo di adempiere ai suoli impegni normativi senza indebolire il settore che merita un applauso universale per quanto dimostrato in favore della popolazione anziana non autosufficiente e disabile, senza il sostegno di nessuna istituzione.”
Bari, 24/05/2021
di Redazione