LA NUOVA ALLERTA SUI RISCHI DI DIFFUSIONE DELLA DENGUE IN ITALIA E BILANCIO DEI FONDI PNRR INVESTITI NELLA RICERCA: A BARI DOMANI 29 E VENERDI’ 1 MARZO APPROFONDIMENTO CON RELATORI ESPERTI
ONE HEALTH BASIC AND TRANSLATIONAL ACTIONS ADDRESSING UNMET NEEDS ON EMERGING INFECTIONS DISEASES (INF-ACT). 3^ RESEARCH NODE 2 MEETING: ARTHROPOD VECTORS AND VECTOR-BORNE PATHOGENS
IL MEETING NAZIONALE PNRR INF-ACT MALATTIE INFETTIVE EMERGENTI E TRASMESSE DA ARTROPODI VETTORI SI TERRA’ NELL’AULA MAGNA DEL PALAZZO DELL’ATENEO DI BARI IL 29 FEBBRAIO MATTINA E SUCCESSIVAMENTE PRESSO IL PALAZZO EX POSTE NEL POMERIGGIO DEL 29 E NELLA MATTINATA DEL 1 MARZO E VERTERA’ SULL’ AGGIORNAMENTO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE E SUI RISULTATI RAGGIUNTI NELL’AMBITO DEL “RESEARCH NODE 2”.
L’eccezionalità dell’evento pandemico SARS-CoV-2 ha fatto comprendere l’importanza delle malattie infettive, virali, batteriche e parassitarie di origine animale e trasmissibili all’uomo con effetti anche devastanti persino nei Paesi all’avanguardia in termini di tecnologia, assistenza sanitaria e monitoraggio.
Il nostro Paese, grazie alla grande opportunità dei Fondi Europei, ha avviato un progetto scientifico che nasce dal sinergismo degli enti di ricerca italiani, incluse le Università e il Ministero della Salute, con lo scopo di dare risposte efficienti ai nuovi scenari epidemiologici nell’ambito delle malattie infettive e di prevederne il loro decorso futuro.
Infatti, il progetto INF-ACT è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e finanziato con 114,5 milioni di euro nell’ambito della Missione 4, “Istruzione e Ricerca” – Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Linea di investimento 1.3, “Partenariati estesi”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
La Fondazione INF-ACT, che coordina il progetto di cui fanno parte 25 tra atenei nazionali, enti pubblici e privati, prevede l’interazione tra competenze trasversali in grado di affrontare il problema delle possibili epidemie adottando un approccio “One Health”, ossia integrato ed olistico, in cui la salute umana è strettamente interconnessa alla salute animale e all’ambientale. Questo cambiamento di paradigma, da un approccio incentrato sull’uomo a una visione globale, costituisce il filo conduttore delle attività di ricerca dei partner del progetto INF-ACT.
In questo scenario, le malattie trasmesse da artropodi (zanzare, flebotomi, zecche) all’uomo e agli animali, hanno un ruolo sempre di maggior importanza.
Se ne parlerà all’Università di Bari dove ricercatori italiani e provenienti dall’estero affronteranno il tema delle malattie infettive emergenti causate da patogeni trasmessi da artropodi vettori.
Nello scenario attuale, l’urbanizzazione, il sovrappopolamento, i cambiamenti climatici e la movimentazione di merci e di persone, favoriscono la diffusione globale di malattie infettive, in passato geograficamente localizzate.
Il networking scientifico di Bari sarà presieduto dal responsabile del progetto per UNIBA, il Prof. Domenico Otranto, Presidente della società mondiale di Parassitologia e docente del Dipartimento di Medicina Veterinaria.
Il Magnifico Rettore UNIBA Stefano Bronzini darà il benvenuto agli esperti scientifici, interverranno, inoltre, il direttore del Dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Bari, Professor Nicola Decaro, il Presidente della Fondazione INF-ACT, Professor Federico Forneris dell’Università di Pavia, e la Coordinatrice Nazionale del “Research Node 2”, Prof.ssa Alessandra della Torre dell’Università “Sapienza” di Roma.
Nella giornata successiva porterà il suo contributo l’ex Rettore dell’Università di Bari, attuale Presidente ANVUR, Professor Antonio Felice Uricchio.
“L’Università di Bari con il Dipartimento di Medicina Veterinaria è impegnata da lungo tempo nello studio di malattie trasmesse da vettore agli animali e all’uomo nell’ambito del concetto di ONE Health– afferma il Professor Domenico Otranto del Dipartimento di Medicina Veterinaria – Le ricerche sono a tutto campo da un punto di vista della diagnosi così come del controllo ma, soprattutto, da un punto di vista epidemiologico, considerando i numerosi artropodi vettori presenti sul territorio e la potenziale introduzione di nuovi patogeni. Tutto questo – continua Otranto – rientra nella progettualità del ONE Health del nostro Dipartimento che ha visto numerosi ricercatori impegnati a lungo nell’ambito del progetto di dipartimento di eccellenza”.
Il progetto nasce dalla necessità di implementare un sistema di controllo attivo sulla circolazione delle malattie emergenti in Italia attraverso: un approfondimento delle malattie emergenti e l’individuazione delle condizioni (connettività territoriale, densità popolazione, stato igienico-sanitario) e dei fattori (ambientali, antropici, biologici) critici alla base delle stesse; il monitoraggio delle specie autoctone o “aliene” invasive di artropodi vettori di agenti patogeni potenzialmente capaci di causare malattie infettive emergenti nella popolazione umana e animale (tematica specifica dello spoke 2 coordinata dal Prof. Otranto); lo studio di nuove ipotesi patogenetiche riguardo alle manifestazioni delle malattie emergenti, con possibile trasferibilità in ambito clinico e di contrasto alla loro diffusione; l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale e analisi di big data per costruire modelli predittivi e progettare azioni di intervento e contenimento delle stesse.
Le attività del Partenariato contribuiranno, pertanto, allo sviluppo di una filiera che parta dalla ricerca di frontiera e arrivi ai prodotti e ai servizi finali considerando gli aspetti trasversali.
Per il Professor Federico Forneris, Prorettore dell’Università di Pavia nonchè Presidente della Fondazione INF-ACT, il lavoro che si sta sviluppando con i 25 partner della Fondazione distribuiti sul territorio nazionale ha tutte le potenzialità per diventare una risorsa importante in futuro:
“Gli incontri periodici per discutere degli sviluppi di progetto, come quello che si terrà a Bari alla fine di Febbraio, rappresentano un momento fondamentale di confronto e di scambio per garantire l’attuazione del progetto in modo efficace, verificare come le tante attività scientifiche programmate si stanno sviluppando, e ragionare insieme su come rispondere alle criticità che possono emergere nel quotidiano quando si fa ricerca su tematiche innovative. A Bari incontreremo gli oltre 100 ricercatori impegnati a lavorare sul tema degli insetti vettori e dei patogeni che questi trasmettono. Si tratta di un tema di importanza fondamentale per un paese come il nostro in cui, anche a causa dei cambiamenti climatici, la diffusione di malattie trasmesse da insetti vettori sta aumentando, e per questo è necessario sviluppare al meglio e in modo coordinato le possibili strategie per contrastare i rischi associati”.
La Professoressa Alessandra della Torre dell’Università “Sapienza” di Roma Coordinatrice Nazionale del “Research Node 2”, spiega l’importanza di questi meeting per incrementare le collaborazioni tra i gruppi di ricerca:
“Uno dei 5 nodi di ricerca in cui si sviluppa il progetto INF-ACT riguarda il tema degli artropodi che trasmettono patogeni pericolosi per l’uomo, come i virus della Dengue e del Chikungunya trasmessi da zanzare, e virus dell’Encefalite trasmessi da zecche. In questi giorni a Bari si riuniscono la maggior parte dei maggiori esperti sul tema che da oltre un anno si sono messi in rete grazie al progetto INF-ACT, per condividere i risultati ottenuti e discutere i programmi per i prossimi mesi. Il valore aggiunto di questi incontri è passare da una ricerca individuale ad una ricerca condivisa e finalizzata non solo al progresso scientifico, ma anche allo sviluppo di risorse comuni che possano continuare a rappresentare un sostegno a questo campo di ricerca oltre la fine del progetto”.
Bari, 28/02/24
di Redazione