Si è svolta a Djerba, lo scorso 20 maggio, la cerimonia di inaugurazione dei cantieri per la costruzione di cinque pontili per l’attracco di pescherecci nel Governatorato di Medenine, e per la ristrutturazione del mercato del pesce di Houmt Souk.
L’evento è stato organizzato, nell’ambito del Progetto NEMO KANTARA, dalla sede italiana del CIHEAM (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
All’inaugurazione, che si è svolta al Vincci Helios Beach Hotel di Djerba, hanno partecipato Lorenzo Fanara, ambasciatore d’Italia in Tunisia, Andrea Senatori, direttore dell’AICS Tunisi, Faouzi Ben Hamida, direttore generale dell’Agenzia dei Porti e delle Strutture di Pesca (APIP),Said Ben Zayed, governatore di Medenine, Chokri Zairi, Cooperazione del MARHP, Hamadi Mejri, Direzione Generale della Pesca e dell’Acquacoltura (DGPA), Ammar Jemai, commissario (CRDA) di Médenine, Fatma Tlili, Agenzia di Protezione e Sviluppo del Litorale (APAL), Alberto Dragotta e Stefano Carbonara, CIHEAM Bari, i rappresentanti delle 5 delegazioni coinvolte nel Progetto, i Sindaci di Houmt Souk e delle comunità beneficiarie, i rappresentanti dei servizi coinvolti nel Progetto (APAL, APIP, CRDA, Chef Arrondissement, GIPP, AVFA).
NEMO KANTARA, Stabilizzazione e sviluppo socio-economico delle regioni costiere tunisine, è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)/Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS), attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Con un importo totale di 5.000.000,00 di euro, per una durata di tre anni, il Progetto sarà attuato dal CIHEAM Bari, in stretta collaborazione con il Ministero tunisino dell’Agricoltura, della Pesca e delle Risorse Idriche.
Oltre alla realizzazione dei pontili e alla ristrutturazione del mercato del pesce, il progetto avrà l’obiettivo di rafforzare le organizzazioni dei produttori ittici e degli attori istituzionali di Gabes e Médenine, in modo da gestire sinergicamente le risorse naturali in maniera sostenibile e potenziare la competitività degli operatori del settore della pesca. Sono previste, inoltre, attività per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, per diversificare le attività produttive al fine di offrire nuove opportunità ai giovani e alle donne, nonchè per migliorare lo sviluppo integrato e sostenibile, la sicurezza sul lavoro e le condizioni economiche.
Attraverso i pontili, infatti, si è in grado di garantire la vicinanza alle strutture di imbarco e sbarco, fondamentali non solo per lo sviluppo socio-economico dei pescatori artigianali, ma anche per il miglioramento dell’industria della pesca in termini di qualità e igiene; per il rafforzamento della sicurezza alimentare del Paese e per la salvaguardia del patrimonio culturale rappresentato dalle comunità costiere. Per questo motivo, il progetto ha individuato siti, con accessi stradali, nelle immediate vicinanze delle comunità di pescatori e dei GDAP.
Al fine di migliorare la capacità della pesca artigianale di offrire un prodotto che soddisfi i requisiti sanitari, è prevista la ristrutturazione del mercato ittico all’ingrosso di Houmet Souk. È stata effettuata, infatti, già una prima valutazione delle esigenze del mercato con i membri della CTR di Medenine e gli esperti del CIHEAM di Bari, in accordo con i servizi veterinari e il comune di Houmt Souk, la DGPA e l’APIP, per la gestione del mercato in conformità con la normativa tunisina. Il mercato di Houmt Souk rappresenta un primo passo fondamentale e necessario per garantire la salute e la tracciabilità dei prodotti ittici a beneficio dei consumatori.
Le iniziative del progetto Nemo Kantara sono rivolte agli attori del settore ittico (autorità locali, scuole e centri di formazione, nonché gruppi informali di pescatori e consumatori finali) allo scopo di migliorare i modelli di produzione e consumo sostenibili, per garantire una crescita economica positiva e duratura.
Ad oggi oltre 250 persone hanno partecipato a corsi di formazione, svolti in Italia e in Tunisia, su sviluppo costiero, gestione di una microimpresa, tecniche di laboratorio e creazione di imprese.
Le attività di Progetto sono rese possibili grazie alla collaborazione e al sostegno della Cooperazione italiana, agli sforzi delle controparti istituzionali tunisine, nonostante la difficile situazione imposta dalla pandemia globale.
Bari, 27/05/22
di Redazione