Economia e Lavoro

23 SOGGETTI DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA CONDIVIDONO LE PREOCCUPAZIONI SUL FUTURO DELLA CEREALICOLTURA ITALIANA E INTERROGANO LE ISTITUZIONI

Sono ben 11 Associazioni, 1 Movimento e 11 Comuni, quindi 23 soggetti, istituzionali e non, che nei giorni scorsi hanno condiviso e inviato una lettera avente per oggetto: la cerealicoltura italiana, prospettive per i produttori di grano e tutela dei consumatori, indirizzandola al presidente Mattarella, al premier Draghi e ed altri esponenti del governo, ai presidenti e assessori all’agricoltura delle Regioni Basilicata, Campania, Puglia, Siciliana, ai presidenti delle Commissioni agricoltura di Senato e Camera e della C.C.I.A.A. di Foggia. La nota è stata inviata per conoscenza, auspicando fattive azioni al riguardo, anche ai parlamentari eletti nei collegi delle quattro regioni.

I temi sottoposti all’attenzione delle Istituzioni per il comparto agricolo, soprattutto quello cerealicolo, sono connessi a molte criticità tra cui spiccano i maggiori costi di gestione, continui ribassi del prezzo e scarsa tutela di mercato del grano italiano.

La campagna della mietitura nel granaio d’Italia, il Mezzogiorno e, in particolare, in Capitanata, da sempre vocata nella produzione di grano di qualità, è appena iniziata e, a fronte di un calo previsto della produzione nazionale, già non tutelata negli accordi internazionali, puntuali come ogni anno sono arrivate, nei porti italiani, navi cariche di grano estero, con ben altra qualità e sicurezza alimentare, che fa crollare il prezzo di quello italiano.

Stiamo assistendo, per l’ennesima volta, ad una manovra speculativa in danno dei cerealicoltori italiani, soprattutto meridionali, esposti all’andamento della concorrenza sleale e alla mancata trasparenza nei prezzi del grano. C’è un’evidente sperequazione tra filiere e territori per esempio in tema attivazione e sedi delle Commissioni Uniche Nazionali (7 su 8, tutte nella pianura padana). Tuttora la sola esclusa, nella operatività e nella sede, “stranamente” è la CUN del grano che, applicando gli stessi criteri utilizzati per le altre, può garantire una più equa partizione economica, tra tutte le componenti della filiera, e deve essere collocata nel Mezzogiorno, in Capitanata. Altra essenziale questione correlata riguarda la tutela dei consumatori italiani in tema di sicurezza alimentare. Blandi, infatti, risultano essere i controlli sulle micotossine, Don e glifosate che sono essere presenti nei grani esteri, in arrivo nei porti, per le modalità di essiccamento, di immagazzinamento e/o trasporto. Nell’acquisto i consumatori sono esposti, inconsapevolmente, all’acquisto di pasta e prodotti derivati con opacità sulla provenienza del grano (UE/non UE).

Ai rappresentanti istituzionali i 23 intestatari della missiva, in modo coeso, chiedendo l’avvio di un tavolo ministeriale con Enti/Regioni e parti sociali interessate, hanno sollecitato:

a) un intervento concreto ed immediato per garantire anche alla filiera cerealicola la piena operativa della CUN del grano con sede naturale, nel Tavoliere;

b) maggiore tutela della produzione cerealicola italiana negli accordi internazionali e contro la concorrenza sleale prevedendo in etichettatura il paese/regione di provenienza del grano;

c) riforma dell’attuale sistema dei controlli, come in altri stati UE; con agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, autonoma ed indipendente, per tutelare i consumatori, su qualità e provenienza della materia prima e dei prodotti derivati, e vigilare su altre attività ingannevoli;

d) ricalibratura, nei regolamenti UE, del valore limite consentito per la micotossina DON (in Canada è la metà di quello UE!) e intensificazione dei controlli nei porti per la qualità del grano estero, diversa modalità dei campionamenti e rafforzamento dell’attività di vigilanza.

E’ ora il tempo del rispetto dei cerealicoltori, dell’equità territoriale e di filiera, con l’azione istituzionale per garantire una migliore sostenibilità economica e sociale unitamente a maggiore sicurezza alimentare con una riforma dei controlli per la tutela dei consumatori!

Foggia, 15/06/2021

di Redazione