TROPPI GLI EPISODI DI PONTI CROLLATI, PERCHE’? A TEL AVIV LA RICERCA AFFIDA LE SUE RISPOSTE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Errori di progettazione, qualità scadente dei materiali, manutenzione carente, strutture ammalorate dall’utilizzo, o anche il banalissimo uso dello spargimento di sale sulle strade, prassi che, negli anni, provoca danni alle armature del calcestrutto per effetto dei cloruri di sodio contenuti nell’acqua.
Comprendere le cause di un crollo consente di non ripetere gli errori commessi, anche se da quel 16 aprile del 1850 in cui il collasso dell’Angers Bridge in Francia aprì la triste pagina della storia dei crolli, pare che il fenomeno si sia cristallizzato a quella data, le cause più accreditate per quell’incidente furono infatti addebitate all’usura degli ancoraggi: a due anni dal crollo del ponte “Morandi” e 170 anni dopo la tragedia francese, si è dovuto scomodare i satelliti per giungere alla stessa conclusione: “lo strallo collegato alla sommità con quello che ha ceduto non ha più l’ancoraggio superiore e viene trascinato verso il basso dalla sua corrispettiva estremità d’impalcato a cassone, la quale perde anch’essa il sostegno e collassa sotto il peso dell’impalcato tampone successivo. Il collasso dei due stralli e del cassone squilibra tutta la pila, che crolla” (cit. delle indagini giudiziarie del “Sole24Ore”).
Dalla ricerca Israeliana applicata all’Intelligenza artificiale arriva una tecnologia in grado di individuare le anomalie nei ponti e nei tunnel. Lo assicura la start up ‘Dynamic Infrastructure’ di base a Tel Aviv, New York e Berlino secondo cui il sistema in questione è “la prima soluzione approfondita che consente ai proprietari e operatori di ponti e tunnel di ottenere una diagnosi visiva delle strutture gestite in modo da ridurre costi diretti e indiretti di mantenimento”.
La ‘Dynamic Infrastructure’ ha attualmente progetti negli Usa, in Germania, Svizzera, Grecia e Israele con gestori pubblici e privati per un totale di 30mila strutture nazionali, statali, regionali e municipali. Secondo la start up l’Italia potrebbe essere uno dei mercati più interessati alla nuova tecnologia, visto che la “rete stradale è vasta, il suo mantenimento straordinariamente complesso ed è punteggiata da centinaia di migliaia di ponti, tunnel e canali sotterranei”.
Inoltre, la conduzione e la gestione delle strutture è affidata a municipalità locali e istituzioni che “spesso non hanno le risorse necessarie per affrontare adeguatamente i costi di gestione” e garantirne “la sicurezza e la viabilità”.
La piattaforma cloud dell’azienda – ha sostenuto l’impresa – crea “rapidamente una ‘cartella clinica visiva’ per ciascuna risorsa, sulla base di immagini esistenti tratte da rapporti di ispezione passati e attuali e ispezioni intermedie”. Per questo, la nuova tecnica – ha sottolineato Saar Dickman, cofondatore e ceo della ‘Dynamic Infrastructure’ – è in grado di fornire informazioni accurate sui cambiamenti nelle condizioni di mantenimento prima che questi evolvano in guasti su larga scala e disastri. La tecnologia dell’Intelligenza Artificiale ‘capisce’ la storia di ogni difetto e anomalia e fornisce avvisi sui punti di non ritorno e le aree a rischio”.
Bari, 21/03/2021
di Redazione