Il divario di genere in Puglia chiama in causa la capacità politica di partecipazione per occupare luoghi e spazi che vedono ancora assenti le donne dal dibattito pubblico e dai momenti decisionali. Un’Agenda di genere della Regione è un’occasione allora per definire un programma di politiche e interventi coraggiosi, in grado di colmare quel divario drammatico non solo per le donne ma per la comunità nel suo complesso, approfittando anche della nuova programmazione dei fondi europei e delle risorse del Recovery Fund per interventi strutturali e trasversali.

Questo è il tema che ha riunito rappresentanze politiche e sindacali nel pomeriggio di oggi. L’iniziativa, organizzata dalla CGIL, si è svolta nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari alla presenza della stampa. Il pubblico ha potuto seguire i lavori sulla diretta Facebook della nota sigla sindacale.

Il dibattito politico di genere si è avviato in Puglia su iniziativa di Titti De Simone, Consigliera per l’attuazione del programma di Governo della Regione Puglia e pian piano sta scaldando una discussione rimasta per troppo tempo secondaria rispetto ad altre tematiche. L’8 marzo scorso ha preso formalmente vita “l’agenda di genere” per ritornare sulla necessità di mettere al centro dell’agenda politica nazionale una sostanziosa dose di “fogli rosa”, solo dando centralità alla donna si può colmare il divario di genere che diversamente potrà solo aumentare.

Ha relazionato Filomena Principale, Segretaria regionale CGIL Puglia e punto di riferimento per le donne di Puglia, e Pino Gesmundo, Segretario Generale CGIL, sono intervenuti, inoltre, Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale, Raffaele Piemontese, assessore al bilancio regione Puglia e Francesca Romana Recchia Luciani, Responsabile linea d’azione relativa alle questioni di genere dell’Università di Bari.

Ha moderato il dibattito la giornalista Annamaria Ferretti.

L’evento si è concluso con l’intervento di Susanna Camusso.

Bari, 11/03/2021

di Redazione