È tornato a riunirsi quest’oggi in videoconferenza l’Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’attuazione del Piano ambientale previsto dal DPCM del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di interesse strategico nazionale di Taranto ArcelorMittal Italia S.p.A. (ex ILVA S.p.A. in A.S.).
Presenti all’incontro i tecnici della Direzione Ambiente del Comune di Taranto, l’Assessore all’Ambiente Paolo Castronovi ed il Sindaco Rinaldo Melucci.
«Continuiamo a ritenere questo Osservatorio del tutto inopportuno dal punto di vista istituzionale – ha commentato il primo cittadino ionico a margine della lunga sessione -. La comunità ha già contestato in via giudiziale e ha richiesto ufficialmente il riesame di quell’AIA di cui si occupa questo tavolo, per altro il Comune di Taranto ha già espresso formale contrarietà ad ogni nuovo slittamento dei lavori di adeguamento degli impianti da parte del gruppo ArcelorMittal ed ha notificato alla parte, invece, l’esigenza di dare corso alle azioni di fermo dell’area a caldo, come da Ordinanza sindacale n. 15 del 27 febbraio 2020, di recente confermata dal TAR di Lecce.
Oggi apprendiamo persino che dall’ultima riunione della scorsa estate non risulta concretizzato alcun cambio di governance dello stabilimento, ci chiediamo dunque cosa sia davvero contenuto nelle intese con Invitalia S.p.A. dello scorso mese di dicembre, delle quali come ormai noto il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ritenuto di voler rimettere trasparente evidenza ai cittadini e agli Enti locali.
Questo Osservatorio ha senso esclusivamente se assume come prioritaria l’istruttoria per il riesame di quell’AIA, che è del tutto insufficiente a prevenire ulteriori danni sanitari, diversamente gli stessi funzionari del Ministero dell’Ambiente si stanno assumendo una grave responsabilità. Mi pare, per altro, che oggi anche i delegati del Ministero della Salute presenti si siano espressi con molta cautela, oltre che preoccupazione per gli effetti di un eventuale nuovo cronoprogramma di ArcelorMittal. Chiedo ancora più attenzione al Ministro Roberto Speranza, già così sensibile al tema.
Per quanto detto, mi auguro solo che presto siano rimessi al tavolo i risultati delle indagini delle agenzie regionali ARPA e ARESS e di ASL Taranto.
Infine, dovendosi occupare di transizione ecologica, energetica ed industriale, come dell’ottimale impiego dei fondi rivenienti dal Recovery Plan, chiediamo al neo Ministro Roberto Cingolani che metta con urgenza ordine a questa pagina di cattiva burocrazia e che voglia di qui in avanti presiedere in prima persona un siffatto tavolo».
Taranto, 09/03/2021
di Redazione