Perchè declamare l’ovvio, il dovuto, il naturale?
Così nella Giornata Internazionale per i diritti delle donne, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto mette da parte le mimose, e chiede aiuto alla storia.
Le donne, così come gli uomini, sono state forti, deboli, combattenti o remissive, protagoniste positive o negative, ma solo per le donne, però, è valsa una narrazione mendace, spesso nascosta, che ancora oggi ci impone di rivestire l’8 marzo di rivendicazioni necessarie ma al tempo stesso segno evidente di quanta strada ci sia ancora da fare – dice Eva Degl’Innocenti, direttrice del MArTA – Ecco perché oggi con Atena raccontiamo la forza di cui ancora adesso molti non ci credono capaci.
Nell’intensive zoom del MArTA sui social si sceglie di raccontare uno degli episodi mitologici riferiti alla figlia di Zeus e dea greca della sapienza, delle arti, della filosofia e della guerra. Perché anche per combattere i giganti che insediavano l’Olimpo e dare una mano a Eracle, Atena, la dea, sceglie di andare alla battaglia ma nello stile delle donne. Armata ma fascinosa, combattente ma anche arguta e saggia.
Il video porta in evidenza un reperto custodito all’interno del MArTA. Si tratta di una Lekythos attica a fondo bianco. Questo vaso era utilizzato nella Grecia antica e nelle zone magno-greche per conservare e versare olio profumato e unguenti, era impiegato dagli atleti, nelle cerimonie funebri e come segnacolo sepolcrale. Il vaso con gigantomachia con Eracle e Atena è databile tra il 475-450 a.C.
In allegato: il video intensive-zoom sul reperto che racconta il mito di Atena – per scaricare il video: https://we.tl/t-zpBbXvFKYm
Taranto, 8 marzo 2021
di Redazione